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Grazio Caliandro

Nato a Ceglie Messapica (Brindisi) nel 1941, abita a Cassago Brianza (Lecco) dal 1960. Poeta autodidatta, a 35 anni inizia a scrivere testi di canzoni. Si iscrive alla SIAE e collabora con alcuni compositori: un suo testo musicato giunge alle porte di Sanremo, ma non trova le condizioni per entrare. Poi inizia a scrivere brevi componimenti e nel 1980 pubblica la prima raccolta "Echi del cuore", nel 1981 "Tenerezza", nel 1984 "Radiografia", nel 1986 "L'Angelo", nel 1989 "Gocce di infinito", quaderno dell'Àcàrya n°16, nel 1990 "Proposte", nel 1994 "Canti di un naif", nel 1996 "Missione", nel 1999 "Soffi di Poesia", "Liturgia di sensazioni" e il quaderno dell'Àcàrya n°38 "Canti Brevi".
Socio dell'Àcàrya dal 1981, fa parte della redazione del Circolo  "Pickwick" di Besana Brianza. Sommerso da impegni sociali e religiosi, trova nella poesia la forza per adempiere ciò a cui spesso s'ispira. Studia per conto suo i poeti giapponesi e si interessa particolarmente alla forma poetica dello haiku, divenendo in breve commissario giudicante nei concorsi dedicati a questo genere. Ecco una brevissima idea della sua poesia:

Da "Canti brevi" (Quaderno Àcàrya n°38)

n°10 (p.22)

Stanotte il cielo é un prato azzurro azzurro.
Le stelle sono boccioli di luce.
Lo sguardo ad esse, desto, mi conduce.
Per lo stupore, esplode il mio sussurro.

n°15 (p.23)

Avevo quindici anni e già esibivo
sospiri per la mia prima cotta.
Sentivo dire che l'amore scotta
e mi scottai, però d'amore vivo.

n°58 (p.32)

Chissà come farà la primavera
a riprodurre tutta la speranza,
quel canto delle gemme, con istanza,
rivolto al cielo in forma di preghiera.

n°68 (p.34)

Ti amavo. Te ne sei andata via,
lasciandomi col cuore inoccupato.
Ma lui diventerà un cavallo alato:
ti porterà nel sogno e sarai mia.

 

Liturgia di sensazioni

Non c'è immagine più viva
in me di me:
nel frutteto, sopra la collina,
mi raggiunse un coro di campane.

Quella melodia mai sentita
mi sposò col mio tenero proposito:
iniziò l'indagine
sull'identità 
che mi si agitava nel profondo.

Ali d'estro mi condussero 
per il piccolo orizzonte
d'un desiderio anonimo ...

Un'altra collina
oggi
ospita il rinnovo
dell'ascetico elevarsi ...

Un altro coro di campane
desta,
come dopo un sogno mite,
la malinconia dolce
del ricordo adolescente.

Era di mattina ...
... ora è pomeriggio:
così per i giorni,
così per la vita.

E' sull'altare di un istante
che riassume
celebro, in segreto,
una liturgia di sensazioni.

 

Da: Quartine di Sonetti inesistenti

Non ho educato bene la speranza:
le ho risparmiato serie osservazioni... 
Or lei, oggetto di desolazioni,
su un fuoco ardente a piedi nudi danza 

          ***

Novembre: con amore, madre terra,

inizia la maternità del grano.
Colui che offre a lei la prode mano
annuncia che non ama far la guerra.

          ***

Per il sentiero a caccia d'emozione,
adagio, va il poeta e studia a fondo
la rima che gli sorge dal profondo
per fare della vita una canzone.

          ***

Nel DNA dell'aria che respiro
ci sono tracce d'odio positivo,
ma questo non sarà definitivo:
confido nell'amore a cui m'ispiro.

          ***

Il ladro scappa, eppure non ha preso
che del denaro nel cassetto in stanza
non mi ha neppure chiesto la speranza
ed è per questo che mi sono arreso.